Negli ultimi anni ha assunto sempre maggior rilievo la figura del mobility manager in azienda. Ma chi è il mobility manager e cosa fa? Si tratta di una figura introdotta in Italia con il decreto ministeriale del 27 marzo 1998, sulle norme in materia di mobilità sostenibile nelle aree urbane. Il ruolo del mobility manager è stato poi rafforzato con il Decreto Rilancio del 2020 e reso obbligatorio per tutte le aziende con più di 100 dipendenti da maggio 2021. Andiamo a scoprire chi è di cosa si occupa nel dettaglio!

Mobility manager aziendale: ruolo e responsabilità

Esistono tre tipi di mobility manager: aziendale, scolastico e d’area. Nel nostro articolo andremo ad approfondire chi è e cosa fa il mobility manager aziendale, ovvero colui il quale si occupa della mobilità aziendale. Il suo compito principale è la creazione del Piano degli Spostamenti Casa Lavoro. Il PSCL ha l’obiettivo di ridurre l’uso del mezzo di trasporto privato individuale e di portare a una migliore organizzazione degli orari per limitare la congestione del traffico. Il piano deve essere trasmesso entro il 31 dicembre di ogni anno ed è finalizzato a migliorare la mobilità per raggiungere il luogo di lavoro e a ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti. Non solo, influisce positivamente sull’ambiente e sulla collettività, portando ad una riduzione del traffico e delle auto in circolazione.

Come redigere il Piano degli Spostamenti Casa Lavoro

Il mobility manager si occupa quindi dello sviluppo di una cultura della mobilità sostenibile in azienda. Nel dettaglio, per potere redigere il PSCL, dovrà:

  • analizzare le esigenze di mobilità del personale, anche attraverso dei questionari;
  • eseguire un’analisi dell’offerta di trasporto e i relativi impatti ambientali;
  • conoscere il contesto urbano di riferimento e le problematiche connesse al territorio;
  • identificare azioni da mettere in campo per promuovere la mobilità sostenibile.

Il PSCL valuterà i principali vantaggi derivanti dall’attuazione delle misure previste per:

  • i dipendenti, in termini di ottimizzazione dei costi e dei tempi di spostamento;
  • l’impresa, ovvero tutti quei miglioramenti volti al perfezionamento delle spese relative alla flotta aziendale e a rendere più sostenibile l’utilizzo dell’intero parco mezzi tramite anche la diffusione di servizi come il car sharing e il car pooling;
  • la collettività e l’ambiente.

Quando il mobility manager diventa obbligatorio

Tutte le aziende con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in capoluoghi di regione, città metropolitane, capoluogo di provincia o comuni con più di 50.000 abitanti sono obbligate a nominare un mobility manager e a redigere il Piano degli Spostamenti Casa Lavoro. La figura selezionata per tale compito dovrà possedere competenze tecniche e una comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti e della tutela dell’ambiente.

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